EXTRA: La Meraviglia – Intervista a Daniele Serra

a cura di Giacomo Pitzalis

La prossima edizione della Fiera del Libro di Argonautilus in programma dal 29 settembre al 4 ottobre prossimi, avrà per tema “La Meraviglia”. Ma il tempo per meravigliarsi è già iniziato, grazie alla straordinaria locandina 2022, presentata con grande orgoglio in anteprima assoluta il 21 maggio scorso al Salone Internazionale del Libro di Torino, alla presenza di un folto pubblico e dell’Autore: il pluripremiato illustratore e fumettista Daniele Serra. 

Daniele Serra pubblica da anni i suoi lavori in campo nazionale (Mondadori, Fanucci, Sergio Bonelli Editore) e internazionale (BOOM! Studios, Titan Comics, IDW Publishing, PS Publishing). Ha disegnato il fumetto Hellraiser di Clive Barker, Dark Souls e romanzi grafici con J.R. Lansdale e Jeff Mariotte. Le sue illustrazioni sono state utilizzate per l’allestimento del set cinematografico di “Cell”, film diretto da Tod Williams tratto dall’omonimo romanzo  di Stephen King, interpretato da John Cusack e Samuel L. Jackson. Vincitore per tre volte del prestigioso British Fantasy Award – un autentico Oscar per l’illustrazione di settore – le opere di Daniele comprendono oltre 250 copertine di libri per editori di tutto il mondo, in particolare: “The Big Blow” di Joe R. Lansdale , “Voices from the Borderland” di William Hope Hodgson , “Hellraiser: The Toll” di Alan Miller , “Deep Like the River” di Tim Wagoner e “Frankenstein in London” di Brian Stableford , oltre a artwork per varie uscite musicali , come: “IX” di Shining , “Madman – Szpital Box” di :wumpscut: e “Laurestine” di So Hideous , e anche la copertina dell’edizione deluxe limitata del Blu-Ray ” Nightbreed: The Cabal Cut “.

Con la locandina della Fiera2022, ha dato la sua personalissima visione della Meraviglia, e in questa intervista ci siamo fatti raccontare il processo creativo e quali emozioni lo abbiano accompagnato durante la realizzazione dell’opera.

 

1) Quale è stato il tuo approccio all’illustrazione che hai realizzato per la prossima Fiera del
Libro2022?
Anche stavolta, grazie al fatto di aver ricevuto pochissimi paletti da parte di ArgoNautilus, ho
potuto agire con tantissima libertà, dovendo tenere a mente solo alcune precise coordinate.
Inizialmente è sempre un po’ problematico, per me, approcciarmi a questo genere di progetti,
perché essendo un illustratore che si occupa di horror e fantasy, quando mi propongono lavori che
fuoriescono da questa nicchia per me classica ho sempre alcune domande che mi assillano: che cosa
ne uscirà fuori? Sarà qualcosa di troppo oscuro, percepito magari come forte e macabro? Oppure
risulterà lontano dalla sensibilità di chi osserva?
Per venire all’illustrazione in sé, ho provato a seguire un “approccio” comunque quanto più colorato
possibile, evitando un lavoro tonale e magari troppo “piatto” sul versante cromatico. Una cosa che
senza dubbio mi ha lasciato soddisfatto del lavoro, ma anche della sua composizione, è che ho
utilizzato il mio stile nella maniera che preferisco, ossia nel modo più onirico possibile, dando totale
libertà alle sensazioni e alle emozioni che ho provato durante l’esecuzione del disegno.
Una delle richieste principali verteva sul dualismo, che ho reso con le due torri: una nel suo
massimo splendore e un’altra in totale disfacimento. La ragazza, intenta a sognare la propria
meraviglia, è stata una mia idea, che mi ha permesso di dare una personale chiave di lettura
all’illustrazione nella sua totalità.

2) Che cos’è per te “La Meraviglia”?

É una domanda molto complicata, perché mano a mano che vado avanti con gli anni, purtroppo, sono sempre meno meravigliato. 

Magari è perché lego questo preciso momento alla mia infanzia e alla mia adolescenza, dove ancora riuscivo a stupirmi facilmente delle cose. Ora, a differenza di altri miei colleghi che tengono ben viva la loro capacità di stupirsi, mi accorgo di essere diventato via via più selettivo, faticando sempre più nel riuscire a sorprendermi. Ma devo dire che il mio lavoro, il disegno, l’acquerello e ciò che creo riescono comunque a sbalordirmi, nel senso che mi creano ancora sorpresa. Mi meraviglia il colore che si materializza sul foglio, il pennello che si impregna, le forme che si creano quasi magicamente… tutto ciò, ancora oggi, mi incuriosisce e mi permette di andare avanti nel lavoro senza perdere l’entusiasmo necessario. Ecco, questa è una delle poche meraviglie che mi è rimasta. Anche se spero ne arrivino delle altre, ovviamente!

3) Quanto, nel tuo percorso di artista, è importante la capacità di riuscire a meravigliarsi e
sorprendersi?

Nel mio percorso artistico la capacità di meravigliarmi, come già detto in precedenza, è
fondamentale, anche e soprattutto in riferimento agli altri artisti e alle loro opere. Ciò, nel tempo, si
è tradotto nella spinta all’emulazione, che mi ha spronato giorno per giorno a migliorarmi
osservando i lavori altrui. Ricordo ancora i libri di pittura rinascimentale di mio padre, che si sono
sedimentati dentro di me. Per quanto attenuata dagli anni, mi porto ancora dietro la capacità di
stupirmi per un’opera ben fatta e che riesce ad emozionarmi. Questo, per quanto difficile da
ottenere, è il punto focale che mi sprona ad andare avanti.

Intervista a cura di Giacomo Pitzalis.